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      vidono l'interesse per i computer. Fermi, da sempre un appassionato di calcoli numerici,
      nel suo lavoro ha dato costantemente un ruolo importante a questo tipo di applicazioni
      e quindi apprezza immediatamente le possibilità aperte dai nuovi strumenti. A Los Ala-
      mos passa molte ore nella stanza dei computer per studiarli e sperimentarli. Il 16 luglio,
      ad Alamogordo viene fatta esplodere la prima bomba atomica della storia. Fermi ha un
      ruolo centrale nella supervisione di questo esperimento e nella successiva elaborazione dei
      dati. Fin dal mese di maggio il nuovo presidente Truman aveva creato una commissione
      presieduta dal ministro della guerra, l'Interim Committee, con il compito di affrontare
      la questione di un eventuale uso della bomba atomica. L'Interim Committee era stato
      affiancato da una commissione scientifica composta da Oppenheimer, Fermi, Lawrence e
      Compton, i leader scientifici del progetto, che hanno il compito delicato di fornire consigli
      tecnici sull'uso dell'arma nucleare. Dopo la resa della Germania, avvenuta 1'8 maggio
      di questo anno, gli scienziati impegnati nel Progetto Manhattan sono costretti a porsi
      concretamente l'interrogativo sull'utilità di un impiego militare degli ordigni nucleari in
      costruzione a Los Alamos. Nei giorni immediatamente successivi alla fine della guerra
      con la Germania la responsabilità di affrontare queste questioni era stata affidata da Ar-
      thur Compton a un Comitato formato da vari scienziati del Metallurgical Laboratory di
      Chicago, presieduto da James Franck, un valente fisico tedesco sfuggito alle persecuzioni
      naziste. In data 11 giugno il Comitato aveva presentato un lungo Memorandum nel quale
      si sconsigliava apertamente "l'uso delle bombe nucleari per un attacco precoce contro il
      Giappone" e si insisteva che fosse data una dimostrazione della bomba atomica ai capi
      giapponesi in una zona disabitata, prima di farne uso militare. Oltre a sottolineare il
      rischio di affrettare la corsa agli armamenti il Rapporto Franck metteva chiaramente in
      evidenza come la possibilità di generare un' "ondata di orrore e di repulsione" nel resto
      del mondo potesse superare "i vantaggi militari e il risparmio di vite americane ottenuti
      con l'impiego senza preavviso di bombe atomiche contro il Giappone". Il memorandum
      non aveva avuto alcun riscontro e quindi Szilard, che aveva fatto parte della commissione
      ed era fortemente convinto che l'uso della bomba atomica contro il Giappone potesse
      dare il via a una corsa agli armamenti, aveva fatto una serie di tentativi andati a vuoto
      per sensibilizzare le massime autorità dello Stato e gli altri scienziati, ma il processo
      decisionale era ormai inesorabilmente avviato verso l'impiego delle nuove armi nucleari.
      La sotto commissione scientifica dell'Interim Committee formata da Fermi, Oppenhei-
      mer, Lawrence e Compton non era persuasa che una dimostrazione avrebbe assicurato
      una rapida fine della guerra nel Pacifico. Alla fine di giugno i membri scrivono nel loro
      rapporto ufficiale all'Interim Committee: "Ci è stato chiesto di fornire un parere sul-
      l'impiego iniziale della nuova arma. [ ... ]. Le opinioni dei nostri colleghi scienziati non
      sono unanimi e vanno dalla proposta di un'applicazione puramente tecnica a quella di
      un'applicazione militare più adatta a indurre i Giapponesi alla resa. [ ... ] Non siamo in
      grado di proporre alcuna dimostrazione tecnica suscettibile di fare finire la guerra; non
      vediamo alcuna alternativa accettabile all'impiego militare diretto". Il 6 e il 9 agosto
      una bomba all'uranio e una bomba al plutonio vengono sganciate rispettivamente sulle
      città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Il 15 agosto cessano le ostilità.
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