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354 LUISA BONOLIS
vidono l'interesse per i computer. Fermi, da sempre un appassionato di calcoli numerici,
nel suo lavoro ha dato costantemente un ruolo importante a questo tipo di applicazioni
e quindi apprezza immediatamente le possibilità aperte dai nuovi strumenti. A Los Ala-
mos passa molte ore nella stanza dei computer per studiarli e sperimentarli. Il 16 luglio,
ad Alamogordo viene fatta esplodere la prima bomba atomica della storia. Fermi ha un
ruolo centrale nella supervisione di questo esperimento e nella successiva elaborazione dei
dati. Fin dal mese di maggio il nuovo presidente Truman aveva creato una commissione
presieduta dal ministro della guerra, l'Interim Committee, con il compito di affrontare
la questione di un eventuale uso della bomba atomica. L'Interim Committee era stato
affiancato da una commissione scientifica composta da Oppenheimer, Fermi, Lawrence e
Compton, i leader scientifici del progetto, che hanno il compito delicato di fornire consigli
tecnici sull'uso dell'arma nucleare. Dopo la resa della Germania, avvenuta 1'8 maggio
di questo anno, gli scienziati impegnati nel Progetto Manhattan sono costretti a porsi
concretamente l'interrogativo sull'utilità di un impiego militare degli ordigni nucleari in
costruzione a Los Alamos. Nei giorni immediatamente successivi alla fine della guerra
con la Germania la responsabilità di affrontare queste questioni era stata affidata da Ar-
thur Compton a un Comitato formato da vari scienziati del Metallurgical Laboratory di
Chicago, presieduto da James Franck, un valente fisico tedesco sfuggito alle persecuzioni
naziste. In data 11 giugno il Comitato aveva presentato un lungo Memorandum nel quale
si sconsigliava apertamente "l'uso delle bombe nucleari per un attacco precoce contro il
Giappone" e si insisteva che fosse data una dimostrazione della bomba atomica ai capi
giapponesi in una zona disabitata, prima di farne uso militare. Oltre a sottolineare il
rischio di affrettare la corsa agli armamenti il Rapporto Franck metteva chiaramente in
evidenza come la possibilità di generare un' "ondata di orrore e di repulsione" nel resto
del mondo potesse superare "i vantaggi militari e il risparmio di vite americane ottenuti
con l'impiego senza preavviso di bombe atomiche contro il Giappone". Il memorandum
non aveva avuto alcun riscontro e quindi Szilard, che aveva fatto parte della commissione
ed era fortemente convinto che l'uso della bomba atomica contro il Giappone potesse
dare il via a una corsa agli armamenti, aveva fatto una serie di tentativi andati a vuoto
per sensibilizzare le massime autorità dello Stato e gli altri scienziati, ma il processo
decisionale era ormai inesorabilmente avviato verso l'impiego delle nuove armi nucleari.
La sotto commissione scientifica dell'Interim Committee formata da Fermi, Oppenhei-
mer, Lawrence e Compton non era persuasa che una dimostrazione avrebbe assicurato
una rapida fine della guerra nel Pacifico. Alla fine di giugno i membri scrivono nel loro
rapporto ufficiale all'Interim Committee: "Ci è stato chiesto di fornire un parere sul-
l'impiego iniziale della nuova arma. [ ... ]. Le opinioni dei nostri colleghi scienziati non
sono unanimi e vanno dalla proposta di un'applicazione puramente tecnica a quella di
un'applicazione militare più adatta a indurre i Giapponesi alla resa. [ ... ] Non siamo in
grado di proporre alcuna dimostrazione tecnica suscettibile di fare finire la guerra; non
vediamo alcuna alternativa accettabile all'impiego militare diretto". Il 6 e il 9 agosto
una bomba all'uranio e una bomba al plutonio vengono sganciate rispettivamente sulle
città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Il 15 agosto cessano le ostilità.